sabato 19 settembre 2015

SIRIA, MOSCA COSTRUISCE UN CAMPO DI ACCOGLIENZA PER I RIFUGIATI




La struttura, la prima ad essere costruita in Siria da un Paese straniero, è stata allestita ad Hama, nell'ovest del Paese. Ospiterà da 500 a 1000 rifugiati (Nella foto: l'ingresso del campo con la scritta in arabo: “Grazie al fraterno popolo russo per l’aiuto alla Siria”). 
***
18 settembre/Il Giornale/. Non solo forniture militari dunque, ma anche aiuti umanitari, sono arrivati nella Siria di Bashar Al Assad con gli An-124 Ruslan del ministero della Difesa russo.
Ed è così che ad Hama, la quarta città siriana per grandezza dopo Aleppo, Damasco ed Homs, è sorto il primo campo russo per rifugiati e sfollati interni in territorio siriano.
Sembra essersi risolto così dunque, il giallo sull’arrivo dei circa 15 autobus carichi di personale militare russo, che, secondo le indiscrezioni rilanciate da diversi quotidiani nazionali ad inizio settimana, sarebbero stati diretti verso l’ex centro ippico di Hama per trasformarlo in una caserma. Così come quello riguardante il contenuto di alcuni dei cargo russi a cui era stato negato il sorvolo dello spazio aereo di diversi Stati, Bulgaria in testa, che sono atterrati domenica scorsa in una base aerea controllata dall’esercito siriano nella provincia di Latakia con a bordo 80 tonnellate di aiuti umanitari tra cui beni di prima necessità, cibo, materassi, stoviglie, cucine mobili, cisterne d’acqua, ed altra attrezzatura che è servita ad allestire la tendopoli ultimata ieri.
Il campo profughi russo è la prima struttura di accoglienza ad essere costruita in Siria da un Paese straniero, secondo quanto riporta il network Russia Today (http://www.rt.com/news/315823-russia-refugee-camp-syria/), ed è sorto proprio sul territorio dell’ex ippodromo di Hama, in una zona centrale della città. Sul cartello posizionato all’ingresso della tendopoli campeggiano le bandiere russa e siriana e la frase scritta in arabo e in cirillico: “grazie al popolo fraterno russo per l’aiuto alla Siria”. E i ringraziamenti sono arrivati anche dal governatore della provincia di Hama, Hassan Omar Halaf, che durante la cerimonia di inaugurazione ha affermato di avere bisogno in Siria di ulteriori strutture come quella russa, per accogliere temporaneamente i rifugiati della provincia in fuga dalle zone in cui continuano i combattimenti.
Secondo le stime dell’UNHCR fino al mese di dicembre gli sfollati interni al Paese continueranno ad essere circa 6,5 milioni. Di questi, secondo le fonti russe, la struttura di Hama arriverebbe ad accoglierne mille. Ma per ora le 25 tende sono state attrezzate per ospitare 500 persone. I volontari siriani della Mezzaluna Rossa sono già al lavoro per assistere gli ospiti del campo, situato in una zona relativamente sicura, a circa 40km dalle zone degli scontri più duri, che sono tuttora in corso nelle province di Aleppo e Idlib.
Secondo i dati forniti da Amnesty International sono più di 4 milioni invece i siriani che a causa del conflitto sono fuggiti in altri Paesi. Tra i motivi delle partenze, come ha rimarcato ieri da New York il rappresentante permanente della Siria alle Nazioni Unite, Bashar Al-Jaafari, durante una sessione del Consiglio di Sicurezza dedicata alla situazione in Medio Oriente e alla crisi umanitaria in Siria, ci sono, oltre al terrorismo, anche le sanzioni imposte al Paese che, secondo il rappresentante siriano, “paralizzano l’economia, bloccano le opportunità di lavoro e fanno crescere la disoccupazione”, contribuendo a spingere molti cittadini a lasciare la Siria.