sabato 2 luglio 2016

EXURGIT MAGICA EUROPA


Germania, Gallia, Hispania, Italia, Grecia, Britannia, Austria, Olanda, Russia, Svezia, Irlanda, Scozia…




BASTA CON L'INGLESE

“E se prende piede, nelle scuole d'Europa, l'insegnamento del Latino come lingua viva, sarà posto un solido fondamento per raggiungere il grande obiettivo di offrire all'Europa una lingua comune, che affratelli tutti i suoi figli, ne semplifichi i rapporti e insieme li renda idonei a riappropriarsi e a riapprofondire il grande retaggio Romano e Cristiano”.
Guido Angelino, 1988
da "L'Europa alla ricerca di una lingua comune": http://www.latinitatis.com/latinitas/textus/angelino.htm


LE DUE SFIDE PER L’EUROPA DOPO LA BREXIT

La Gran Bretagna esce dall’Europa. Saranno problemi suoi. Noi, noi europei, adesso dobbiamo fare i conti con i nostri. Due, i più urgenti.
Il primo. Ora che siamo un po’ più piccoli, siamo costretti a diventare più forti. Dobbiamo costruire, cioè, una nazione europea che pensi e agisca come tale. Impresa titanica, ma senza alternative. L’Europa dei burocrati, delle tecnocrazie finanziarie e degli egoismi nazionali non funziona. Ed è ingiusta. C’è un gran bisogno di politica. Di istituzioni e leadership pienamente legittimate dai cittadini e all’altezza delle sfide che ci impone il mondo, a cominciare da quello più vicino a noi.
Il secondo. Tenere gli occhi ben aperti ed essere pronti a fronteggiare, sul piano politico, diplomatico, economico, culturale e dell’intelligence, i tentativi di “destabilizzarci per influenzarci” che inevitabilmente verranno da Londra: è ovvio che per fare da sola, e sopravvivere con le sue ambizioni (o le sue velleità), quell’isola del Nord ora ha ancora più bisogno di indebolire gli altri.
Giovanni Fasanella, 24 giugno 2016
(Giovanni Fasanella, giornalista, è autore del "Il Golpe inglese" e "Colonia Italia")


LA GRANDE EUROPA UNITA


venerdì 1 luglio 2016

PERCHÉ PUTIN È UN PROBLEMA

Estratto dall'intervento di Giorgio Gattei, professore a contratto di Scuola di Economia, Management e Statistica, presso l'Università di Bologna. L'intervento risale all'ottobre del 2011