giovedì 30 aprile 2015

SANZIONI DEVASTANTI


“Le sanzioni contro la Russia hanno un effetto devastante, non solo perché rialzano barriere artefatte in relazioni commerciali ormai molto sviluppate in Europa, ma soprattutto perché tendono a spezzare nuovamente in due un continente che ha forti radici culturali comuni, non ultima quella che continua ad animare una vasta comunità di credenti, di cristiani, di cattolici”. 

Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia, 30 aprile 2015. 




VLADIMIR PUTIN RICORDA IL CALVARIO E LE TESTIMONIANZE DELLA SUA FAMIGLIA DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE


MOSCA, 30 aprile/TASS/. Nonostante tutti gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, gli uomini di quella generazione non provavano odio verso il nemico, ha scritto il presidente russo Vladimir Putin nel suo articolo per la rivista “Il pioniere russo”, ricordando le storie sulla guerra dei suoi genitori.

«Non c'era una sola famiglia che non avesse qualcuno ucciso in guerra", ha scritto Putin. "C’erano ovviamente dolore, difficoltà, tragedie, ma ciò che sorprende, loro non provavano odio verso i loro nemici. A dire la verità, ancora oggi non riesco a comprenderlo del tutto".

Ricordando le parole di sua madre, Putin scrive: «Mia madre era molto tenera e gentile ... Ed era solita dire: 'Che tipo di odio si può provare nei confronti di questi soldati? Sono anche loro persone semplici che vengono uccise in guerra’».

«Questo è stupefacente! Siamo stati educati sui film e sui libri sovietici ... Ed eravamo abituati ad odiare... Tuttavia, lei non aveva questi sentimenti», ha scritto il presidente russo. «Ricordo ancora chiaramente le sue parole: “Come possiamo biasimarli? Sono solo semplici uomini della classe operaia, proprio come siamo noi. Sono stati semplicemente costretti ad andare al fronte”. Queste sono le parole che ricordo dalla mia infanzia». 

Nel suo articolo Putin ha ricordato come la guerra abbia colpito la sua famiglia, come suo padre abbia combattuto, sia stato ferito e come dopo il conflitto abbia rincontrato il compagno d'armi che gli aveva salvato la vita.  

Suo padre stava facendo una sortita dietro le linee naziste insieme con i suoi compagni di lotta quando improvvisamente incontrarono un soldato tedesco.

"L'uomo ci guardò con attenzione. Prese una granata, poi un’altra, e ce le gettò addosso", ricorda Putin con le parole di suo padre.

"La vita è una cosa così semplice e crudele", ha concluso il presidente russo.

Il presidente racconta anche nel suo articolo come sua madre sia stata vicinissima a morire e di come suo fratello sia morto di difterite durante l’assedio di Leningrado. 

"Tutto quello che i miei genitori mi hanno raccontato sulla guerra era vero. Non hanno inventato una sola parola. Non hanno confuso un solo giorno", ha scritto Putin.

Il capo-redattore della rivista, Andrei Kolesnikov, ha descritto l'articolo di Putin come "molto sincero e intimo, forse anche troppo intimo. A quanto pare, quest’argomento tocca ancora profondamente Vladimir Putin", ha detto alla RIA Novosti.


Articolo completo in russo: http://ruspioner.ru/cool/m/single/4655 

(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fan Club)


mercoledì 29 aprile 2015

L'UOMO SAGGIO

“L'uomo saggio impara molte cose dai suoi nemici”.
Aristofane


SANZIONI, CONFINDUSTRIA RUSSIA: CONSEGUENZE PIÙ DRAMMATICHE DI QUANTO SEMBRI


29 aprile/Russia Beyond the Headlines/. Le conseguenze delle sanzioni sul commercio con la Russia sono “più drammatiche di quanto sembri”. A dichiararlo è stato Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria Russia, durante il convegno “La Russia del futuro, il futuro della Russia”, svoltosi lunedì nella sede di Assolombarda a Milano. “A quasi un anno dalle sanzioni le nostre imprese stanno soffrendo pesantemente. Quasi 60 anni di guerra fredda non hanno mai frenato le relazioni economiche Italia-Russia”, ha fatto notare Ferlenghi. Oggi, invece, ci si ritrova a dover affrontare una brusca frenata, alla quale bisogna reagire “senza perdere ulteriore tempo”. “I settori che possiamo presenziare vengono occupati da altri”, ha aggiunto Ferlenghi.

Secondo quanto è emerso durante l’incontro, nell’ultimo anno per esempio le aziende americane hanno aumentato paradossalmente le proprie esportazioni verso la Russia del 23%. Nel 2013 l’Italia era il secondo paese europeo esportatore verso la Federazione, con 10,8 miliardi di euro alle spalle della Germania, ma nel 2014, soprattutto a causa delle sanzioni, ha visto erodere la propria quota di export per 1,2 miliardi di euro di (-12%), con una stima di ulteriori 3 miliardi nel 2015.

Prima delle sanzioni, l'interscambio Italia-Russia era arrivato a 40 miliardi, con una perdita di 5 miliardi a seguito dei provvedimenti.
“Il nostro auspicio è che non vengano aggiunte ulteriori sanzioni”, ha dichiarato Alessandro Spada, consigliere incaricato per l'internazionalizzazione di Assolombarda, ma che "si arrivi a una riduzione di quelle esistenti” che si faccia un “lavoro per rimuovere al più presto questi ostacoli in modo da riprendere lo sviluppo economico bilaterale che avevamo intrapreso”. 



martedì 28 aprile 2015

CAMPAGNA MEDIATICA SENZA PRECEDENTI


"Siamo diventati il bersaglio di una campagna di confronto senza precedenti, volta a fare pressione alla Russia, di natura non solo economica e finanziaria, ma anche informativa e propagandistica. Il suo scopo di isolare la Russia è stato apertamente proclamato. Ma è fallito. Ho visto un grande risultato nella nostra pazienza, nella fiducia in noi stessi, nel rifiuto di essere puniti per la verità, nella lotta per la giustizia e nel rifiuto di abbandonare i nostri connazionali".

Sergey Lavrov, 27 aprile ’15, intervento sul canale Rossiya 24 


(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fan Club)


lunedì 27 aprile 2015

PUTIN - OLIGARCHI


«Alla fine degli anni ‘90 gli oligarchi sono venuti nel mio ufficio, si sono seduti di fronte a me e mi hanno detto: “Capisci che non sarai mai il vero presidente?”. “Vedremo”, gli ho risposto». 

Vladimir Putin, estratto dal documentario/intervista andato in onda ieri sera su Rossiya-1 TV


(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fun Club)


MASHA E ORSO

Il cartone russo "Masha e Orso" ha conquistato il cuore dei bambini italiani

***

26 aprile/. Le avventure di Masha e Orso – i protagonisti del cartone animato russo in onda su Rai YoYo - hanno catturato l'attenzione di milioni di bambini italiani dai tre anni in poi.

La serie ha la leggerezza della commedia e segue con tenerezza la piccola protagonista Masha e il suo grande amico, l’Orso: ogni loro avventura è una metafora della relazione tra il bambino e il mondo. Ogni episodio si snoda come una sitcom ricca di gag e sintetica nei dialoghi catturando l’attenzione dei bambini fin dai primi istanti.

La serie si basa su una vecchia fiaba molto popolare in Russia in cui una bambina incontra un grosso orso a cui riesce a sfuggire. Qui è il grande Orso che sarebbe ben contento di poter sfuggire ogni tanto alla piccola Masha, che ogni giorno con la sua intraprendenza travolgente lo trascina suo malgrado in incredibili avventure e rischia spesso di farlo finire nei guai…

Un cartone animato prescolare che grazie all’accuratezza di sceneggiatura e realizzazione si presta ad una piacevole visione familiare e ha vinto diversi premi di festival dell’animazione prima in Russia e poi nel resto del mondo.

http://it.sputniknews.com/italia/20150426/308992.html e
http://www.raiyoyo.rai.it/dl/PortaliRai/Programmi/PublishingBlock-844eb8e1-6772-4ebf-b345-3cddc0e103f0.html?ContentItem-9acba387-7138-4535-b646-1977ddaed4b0

(Masha e Orso - La dolce vita http://www.dailymotion.com/video/x2gdoe7)

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domenica 26 aprile 2015

DOCUMENTARIO ROSSIYA 1TV


Questa sera sarà trasmesso dal canale Rossiya-1 TV un documentario dedicato al 15° anniversario dell'arrivo al potere di Vladimir Putin. Il documentario si basa su una lunga intervista fatta da Vladimir Solovyov e ripercorre i 15 anni di vita politica del presidente attraverso immagini e filmati inediti. Il portavoce presidenziale Dmitry Peskov ha definito il documentario come "impressionante". Riportiamo alcune anticipazioni dell'intervista del presidente contenute nel documentario:

- "Nel 1999 e nel 2000, il calo naturale della popolazione è stato di 929 mila persone, vale a dire circa un milione. Se avessimo continuato a perdere un milione di persone all'anno, la Russia avrebbe gradualmente cessato di esistere. Non abbiamo solo stabilizzato la situazione, ma l'abbiamo cambiata. Per due anni consecutivi abbiamo avuto una crescita naturale della popolazione. Nessuno credeva che questo fosse possibile".

- "Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, la Russia ha sperato che l'Occidente avrebbe trattato il Paese in modo diverso. Ci sono però anche interessi geopolitici che non sono collegati alle ideologie. I nostri partner avrebbero dovuto tener conto del fatto che un paese come la Russia ha, e non può permettersi di non avere, i suoi interessi geopolitici, e che era necessario cercare di trovare un equilibrio e soluzioni reciprocamente accettabili, trattandosi con rispetto reciproco".

- «Alla fine degli anni ‘90 gli oligarchi sono venuti nel mio ufficio, si sono seduti di fronte a me e mi hanno detto: “Capisci che non sarai mai il vero presidente?”. “Vedremo”, gli ho risposto». 

- "Se non avessimo avuto il complesso militare-industriale e l'esercito, non saremmo stati in grado di superare tutti i problemi connessi con la lotta contro il terrorismo internazionale. Anche nei momenti più difficili per la nostra economia, nei primi anni 2000, non abbiamo solo tenuto insieme un esercito di un totale di 1.300.000 persone, ma anche 50.000 unità pronte al combattimento”. 

- "I cosiddetti governanti, le élite politiche ed economiche dei paesi occidentali ci amano solo quando siamo poveri e supplicanti con la mano tesa. Non appena cominciamo a parlare dei nostri interessi, ci percepiscono come rivali geopolitici".

- "Direi che in generale ... tutto quello che abbiamo fatto mi fa sentire più o meno soddisfatto. Soprattutto se si tiene conto delle nostre condizioni di partenza. Beh, cominciamo con il paese, abbiamo mantenuto la sua integrità e il PIL è duplicato".

- "Le sanzioni sono un tentativo di contenere la Russia. Vediamo questi tentativi durante tutta la storia della Russia dall'era zarista. Questo tentativo di contenere la Russia è conosciuto da un po', da secoli. Non c'è nulla di nuovo in questo. Non dobbiamo preoccuparci".

- "Sono profondamente convinto che non abbiamo violato nessuna regola del gioco. Quando dico le regole del gioco, voglio dire, prima di tutto, il diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite e tutto ciò che le è collegata. Questo in riferimento alle nostre relazioni con l'Ucraina, alla situazione in Crimea, ai nostri sforzi per quanto riguarda la lotta contro il terrorismo internazionale in altre regioni del mondo".

- “Per la Crimea credo che abbiamo fatto la cosa giusta, e non mi pento di nulla".

- “A proposito della Crimea dissi ai leader occidentali che le persone erano per noi una questione vitale, che non sapevo quali interessi stessero proteggendo e che noi avremmo difeso i nostri interessi fino alla fine. E questa è una cosa estremamente importante”. 

- "Qualcuno negli Stati Uniti, in particolare nelle agenzie di intelligence dei paesi occidentali, ha evidentemente pensato che se qualcuno agiva con il fine di destabilizzare il principale rivale geopolitico – che, come capiamo ora, loro consideravano essere la Russia - questa mossa andava bene. Si è scoperto che ciò era sbagliato".

- "Assolutamente no, non si dovrebbe nemmeno mai provare ad usare i terroristi per risolvere i propri obiettivi politici di breve termine o quelli geopolitici. Perché se li sostenete in un posto, loro solleveranno le loro teste in un altro, e colpiranno certamente coloro che gli avevano supportati ieri”. 

- "Una volta, i nostri servizi di intelligence registrarono contatti diretti tra i militanti del Caucaso del Nord e i rappresentanti delle agenzie di intelligence degli Stati Uniti in Azerbaigian".


(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fun Club)

venerdì 24 aprile 2015

DISCORSO ARMENIA


Il presidente russo Vladimir Putin ha partecipato quest’oggi alla commemorazione del centenario del genocidio del popolo armeno al memoriale di Yerevan.
Il presidente ha deposto un fiore in onore delle vittime e ha parlato al pubblico.
Qui di seguito alcuni passaggi significativi del suo intervento:
- "La posizione della Russia è stata e rimane coerente: abbiamo sempre creduto che non ci sono e non ci possono essere giustificazioni per lo sterminio di massa dei popoli”.
- "La comunità mondiale deve fare ogni sforzo affinché i tragici eventi del passato non accadano più, in modo che tutte le nazioni possano vivere in pace e in armonia, senza conoscere l'orrore che deriva dall’istigazione all’animosità religiosa, al nazionalismo aggressivo e alla xenofobia".
- "Gli eventi del 1915 hanno sconvolto il mondo intero. E la Russia l’ha vissuto come un suo proprio dolore. Centinaia di migliaia di armeni inermi e senza casa, milioni di persone, hanno ricevuto riparo sul territorio della Russia e sono stati salvati".
-“La condanna internazionale della violenza contro il popolo armeno furono il risultato dello sforzo diplomatico della Russia”.
- "I rapporti delle nazioni fraterne di Russia e Armenia sono stati sempre caratterizzati da particolare affinità spirituale e da sostegno reciproco. Questo è stato anche il caso durante gli eventi drammatici di 100 anni fa e durante gli anni della Grande Guerra Patriottica, come durante il terremoto distruttivo di Spitak [del 1988]".
- "Oggi piangiamo insieme con il popolo armeno".
(Nelle foto alcune immagini della cerimonia di oggi)

(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fan Club)

giovedì 23 aprile 2015

ZEMAN: HO UN SOGNO

"Ho un sogno: che in un lontano futuro la Federazione Russa diventerà membro dell'Unione europea. Se non vi piace in questo modo, potete pensare che sarà l'Unione europea che si unirà alla Russia (…) La Russia ha il suo terrorismo, l'Europa ha il suo, gli americani hanno avuto gli attacchi dell’11 settembre. Perché non dovremmo unirci in questa lotta? A mio parere, è la più grande minaccia per la nostra civiltà". 

Milos Zeman, Presidente della Repubblica Ceca, 23 aprile

http://sputniknews.com/politics/20150423/1021282892.html 

(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fan Club)


mercoledì 22 aprile 2015

INTERVISTA LAVROV


Riportiamo i passaggi per noi più significativi dell’intervista concessa quest’oggi da Sergej Lavrov all’agenzia internazionale Sputnik:

- “Un forte partenariato tra la Russia e la Germania è essenziale per rinvigorire l'Unione europea e per dare priorità alla difesa degli interessi di Bruxelles e dei suoi singoli stati membri, così da evitare di affidare le politiche dell'Unione a frange secondarie che prendono per gran parte ordini da oltreoceano. L'UE dovrebbe seguire i propri interessi”. 

- “Gli americani fanno molto per impedire alla Germania di sviluppare legami più stretti con la Russia”.

- “Per quanto riguarda la crisi ucraina, il suo scopo è quello di non lasciare alcuna possibilità alla Russia di approfondire la propria partnership con l'Unione europea, o addirittura di rigettare le prospettive di tale partenariato, in particolare quello tra la Russia e la Germania. Non ho dubbi sul fatto che questo sia l’obiettivo strategico degli USA. Non lo dico perché faccio congetture. Mi baso su fonti di cui mi fido”.

- “Per quanto riguarda il “caos controllato”, credo che gli americani non siano stupidi. Quando fanno qualcosa, lo fanno apposta. È importante per gli Stati Uniti fare in modo che gli altri dipendano da loro”.

- “Strategicamente gli Stati Uniti non vogliamo permettere che si verifichi una situazione in cui importanti regioni del mondo vivano e prosperino senza di loro, senza gli americani. Ecco perché è importante per gli USA continuare a tenere i popoli in situazione di dipendenza nei loro confronti”.

- “Non vedo alcuna minaccia dalla Cina. Proprio nessuna minaccia dall’Est, tranne che per il sistema di difesa missilistica degli Stati Uniti”.

- “ [Per quanto riguarda gli S-300] coloro che vogliono attaccare l'Iran ora ci penseranno probabilmente due volte. Gli eventi in Yemen e nell’intera regione dimostrano che ci sono rischi elevati. Non vogliamo che l'Iran divenga l’obiettivo di un uso illegale della forza”.


(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fan Club)


lunedì 20 aprile 2015

INCONTRO BLATTER - PUTIN

Incontro con il presidente della FIFA Joseph Blatter

Vladimir Putin ha incontrato quest’oggi il presidente della FIFA, Joseph Blatter, per discutere dei preparativi dei Mondiali di calcio che la Russia ospiterà nel 2018.

Durante il suo intervento di ringraziamento al presidente Putin per il suo sostegno alla diffusione dello sport e del calcio, Blatter ha detto: "A quei politici che non sono troppo felici del fatto che stiamo preparando la Coppa del Mondo in Russia, dico sempre: "Beh, potete restare a casa, in Russia terremo la Coppa del Mondo più grande della storia”.

http://en.kremlin.ru/events/president/news/49297 e
https://www.youtube.com/watch?v=UxYALmEgq1g

(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fan Club)



venerdì 17 aprile 2015

PUTIN: GLI USA NON HANNO BISOGNO DI ALLEATI, MA DI VASSALLI



UCRAINA NAZISTA

I delitti politici in una Kiev sempre più nazista




Europa, abbiamo un problema. Tre dissidenti uccisi in casa negli ultimi giorni, in aggiunta a una lista sempre più lunga. Ucraina, cuore nero dell'Europa

***

Pino Cabras, 17 aprile 2015/. In Ucraina i nazisti danno una caccia spietata e assassina agli oppositori più eminenti, con un una cadenza sempre più intensa. Appena nelle ultime 72 ore sono tre le personalità uccise in agguati ben organizzati, vere esecuzioni, con un messaggio inequivocabile: vi ammazziamo casa per casa.

Nomi pesanti: Oles Buzina, un giornalista molto noto, assai efficace in televisione, ucciso davanti a casa dopo mesi di minacce; Oleg Kalashnikov, un ex deputato, freddato sull'uscio; Sergej Sukhobok, un altro operatore dell'informazione che gestiva un sito e un giornale indipendenti. Tutti personaggi troppo fastidiosi per il regime di Kiev nel suo momento più delicato.

Il giornalismo occidentale non si è ancora accorto che siamo di fronte a una svolta politica drammatica. Il blocco di potere ucraino vuole risolvere le sue enormi difficoltà eliminando fisicamente le voci contrarie perché troppo pericolose in questa fase. Il regime non vuole permettersi nessun contropotere che gli possa far pagare il prezzo dei suoi gravi insuccessi militari e finanziari, né vuole che maturino vie alternative alla crisi permanente delle istituzioni ucraine. Ha in mano uno Stato indebolito, predato da appetiti locali, atlantici e polacchi, incapace di chiudere il cerchio della divisione etnica che esso stesso ha fomentato, privo di risorse che assicurino un futuro credibile a una qualsiasi azione di governo, già nei prossimi mesi.

In questo quadro esplode del tutto apertamente il nazismo, cioè quel che le istituzioni europee, i governi, il giornalismo occidentale, la maggior parte dei politici e degli intellettuali, tappandosi occhi e orecchie e forse anche il naso, non avevano voluto percepire come elemento costitutivo dell'indigesto pasticcio ucraino. Oggi non ci sono più scuse, nel momento che i dirigenti ucraini fanno a gara per esprimere dichiarazioni di giubilo e commenti del tipo "se lo è meritato" (come riferisce oggi la Repubblica a pag. 19).

Eppure i segnali c'erano tutti, sin dal momento in cui le proteste di Euromajdan sono state totalmente egemonizzate in funzione di un colpo di Stato che ha rovesciato un governo regolarmente eletto, mentre alla guida degli apparati repressivi si insediavano esponenti di partiti nazisti. Le testate occidentali minimizzavano: "i nazisti-nazisti prendono pochi voti", dicevano. E a molti ciò sembrava una garanzia sufficiente. Non avevano voluto capire che quella minoranza determinata era l'ingrediente fondamentale del nuovo regime: nella polizia, nei servizi segreti, negli unici reparti delle forze armate non soggetti a diserzioni di massa e pertanto lasciati liberi di compiere massacri e crimini di guerra, da Odessa (http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=114271&typeb=0&Il-fumo-ONU-sulla-strage-di-odessa-e-la-guerra) al Donbass, sotto l'occhio benevolo degli addestratori NATO.

Tutta l'ideologia ufficiale del nuovo regime è stata conformata a una dose crescente di valori e metodi nazisti, in modo inesorabile, con la copertura decisiva degli USA e l'acquiescenza codarda degli europei (http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=112607).

Non è un caso che ora gli assassini nazisti lavorino di più. Si sta infatti avvicinando il 70° anniversario della sconfitta del nazismo durante la Seconda guerra mondiale, e le solenni celebrazioni previste avrebbero messo comunque a nudo la loro natura. In una situazione normale non ci sarebbe posto per i nazisti e nessuna narrazione potrebbe assegnare loro un ruolo compatibile con l'Europa post-1945.

Perciò hanno dapprima forzato ogni forma di revisionismo storico ufficiale, elevando le castronerie nazistoidi a nuova verità di Stato (il premier Yatsenyuk dichiara alla tv tedesca che «l'Unione Sovietica invase Ucraina e Germania durante la seconda guerra mondiale. Dobbiamo evitare che si ripeta»), poi hanno inserito il revisionismo come premessa della nuova legislazione che mette fuori legge il partito comunista (http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=118310&typeb=0&Quando-si-dice-nazisti-ai-nazisti), infine hanno moltiplicato le relazioni incrociate con il nuovo "cuore nero" dell'Europa (http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=116911&typeb=0&Ad-Est-batte-il-cuore-nero-dell-Europa), che batte sul Baltico, dove si cumulano i revanscismi e le ambizioni territoriali della Polonia, le sfilate di nazisti in Estonia e Lettonia, l'espansione delle attività permanenti della NATO a un passo dalla Russia e fin dentro l'Ucraina stessa.

Si tratta di una miscela politica pericolosissima - pronta a espandersi in un territorio vasto e composito in seno all'Europa - e inevitabilmente portata a generare fortissime opposizioni e profonde revisioni della postura nucleare di Mosca. A Kiev non basta più la sfilza di strani suicidi e incidenti che hanno eliminato dalla scena sette politici di opposizione solo da gennaio in qua, cui si aggiungono almeno altri otto dissidenti eliminati. Non basta più uccidere tanti giornalisti, chiudere canali televisivi, ritirare in massa gli accrediti giornalistici ai "filo-russi".

Ora si gioca a carte più scoperte, si uccide con un messaggio. I giornalisti sono nel mirino, proprio nel momento in cui i nazisti stanno migliorando le loro carriere (http://www.bbc.com/news/world-europe-32216738), ormai azionisti di riferimento di quella nuova forma di Europa non più antinazista tanto cara alla sottosegretaria USA Victoria Nuland. Nessun quotidiano italiano oggi racconta questa mattanza in prima pagina, e questo "sopire e troncare" ci consente di misurare il diverso peso che invece fu dato alle pallottole che colpirono la redazione di Charlie Hebdo a Parigi e l'agnello sacrificale Boris Nemtsov a Mosca.

Lo scandalo trova posto solo a pagina 19, dove finalmente riescono a disgustarsi per le dichiarazioni di Anton Gerashenko, consigliere del ministro dell'interno ucraino, che sul suo sito fa scrivere di Buzina: «bersaglio annichilito». Lo stesso sito che tre giorni fa pubblicava una lista di proscrizione con gli indirizzi dei dissidenti, compresi gli ultimi tre "bersagli annichiliti", incluso Oleg Kalashnikov.

Certo, suonerebbe strano dire "Je suis Kalashnikov". Ma suona strano anche dire soltanto "Je suis Charlie", o "Je suis Nemtsov", e fermarsi lì, dove in troppi si fermano. Tra l'altro, nella mattanza di Kiev, i delitti politici sono molto più leggibili, abbastanza da togliere alibi a quei larghi settori delle élites occidentali che si sono fin qui schierate (tranne significative e lodevoli eccezioni: http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=113212 - specie in Germania) con il buco nero neonazista di Kiev.

Fonte: http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=118505&typeb=0

(Vedi anche il video di Fort Rus: Oles Buzina ha dato la vita per difendere le sue opinioni: https://www.youtube.com/watch?v=dJW2udLkH00&feature=youtu.be)

GLI USA NON HANNO BISOGNO DI ALLEATI MA DI VASSALLI


giovedì 16 aprile 2015

MESSAGGIO DI PUTIN

Vladimir Putin ha inviato quest’oggi un messaggio di saluto ai partecipanti e agli ospiti della "IV Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale" (MCIS). Qui di seguito riportiamo una parte significativa del messaggio inviato dal Presidente.

“Questa volta la Conferenza si svolge alla vigilia di una grande festa, il 70° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica. Questa data ci ricorda che le lezioni della storia non devono essere dimenticate, ci ricorda del pericolo della glorificazione del nazismo, di chi pretende la supremazia mondiale incoraggiando la xenofobia e l'estremismo.
Un altro punto importante è che il sistema di sicurezza internazionale esistente ha preso forma sulla base dei risultati della Seconda Guerra Mondiale. Fu creato grazie agli sforzi congiunti e si è basato non solo su un equilibrio delle forze, ma anche sul rispetto dei partner e sulla considerazione degli interessi reciproci.
La deviazione da queste regole e la loro erosione, gli sforzi comuni per trovare soluzioni alle minacce globali e ai rischi, sono stati sostituiti dai tentativi di imporre unilateralmente ricette insostenibili. Nel frattempo, la sfacciata interferenza negli affari interni degli Stati sovrani e lo sviluppo delle varie 'rivoluzioni colorate' sta espandendo solamente l'area del caos e della violenza.
Stiamo assistendo ad un aumento drammatico dell’estremismo e del terrorismo. La comparsa di un fenomeno come lo 'Stato islamico' evidenzia solo la natura globale della minaccia terroristica, che si fa conoscere anche in parti relativamente stabili del nostro pianeta.
Sono convinto che nelle condizioni attuali non un singolo Stato o gruppo di Stati abbia le risorse necessarie per superare autonomamente le minacce alla sicurezza globale. Questo richiede un'azione concertata di tutta la comunità internazionale fondata sul diritto internazionale e l'analisi complessiva dei processi in atto”.

http://en.kremlin.ru/events/president/news/49262

(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fan Club)



VLADIMIR PUTIN A LINEA DIRETTA


Riportiamo i passaggi più significativi della ‘Linea Diretta’ tenuta quest’oggi dal Presidente Vladimir Putin.

- "Ci siamo dovuti confrontare con alcune restrizioni economiche imposte dall’esterno e questo ha colpito la nostra crescita e il nostro sviluppo in un modo o nell'altro. Ma in generale, vediamo che il rublo si sta rafforzando e che i mercati azionari sono in crescita. Siamo riusciti a prevenire una spirale inflazionistica".

- "Abbiamo bisogno di utilizzare la situazione che si è venuta a creare a seguito dalle sanzioni per procedere verso un nuovo livello di crescita. Spero che questo ci condurrà allo sviluppo di tecnologie d’avanguardia dell'economia ad un ritmo più rapido di quello esistito precedentemente". 

- "Il debito pubblico degli Stati Uniti è già maggiore del PIL del paese. Questa è una cosa molto preoccupante, questo è un segnale di pericolo non solo per gli USA, ma per l'intera economia. Noi non sappiamo ancora come la situazione si svilupperà. L’eurozona ha un sacco di problemi, piena zeppa di problemi. Che cosa accadrà a quei paesi il cui debito si attesta al 174% del PIL, saranno i leader della zona euro in grado di gestire quelli che rimangono indietro? Anche questo non lo sappiamo".

- "Le grandi superpotenze che pretendono di essere eccezionali e che si considerano l'unico centro di potere nel mondo, non hanno bisogno di alleati, hanno bisogno di vassalli. Sto parlando degli Stati Uniti. La Russia non può esistere in un tale sistema di relazioni".

- "Noi non consideriamo nessuno stato nazionale come il nostro nemico e non consigliamo a nessuno di considerarci come tale. Siamo un paese con un grande potenziale di sviluppo, con vaste risorse naturali e, senza dubbio, siamo una grande potenza nucleare. Gli unici nostri veri nemici sono il terrorismo internazionale, la xenofobia e la criminalità organizzata”. 

- "Noi non stiamo cercando di far rivivere l'impero, non abbiamo quest'obiettivi che continuamente cercano di attribuirci, non abbiamo ambizioni imperiali, inoltre in tutto il mondo si stanno verificando processi d’integrazione naturali. A noi preme garantire il benessere dei cittadini russi, in special modo nell'area post sovietica".

- "Vorrei ricordare Alessandro III, il nostro imperatore, che una volta ha detto che la Russia ha solo due alleati, le Forze Armate e la Marina. In un messaggio indirizzato al figlio, ha avvertito che tutti si sentono spaventati dalla vastità della Russia. Per inciso, vi è una certa ragione in tutto ciò".

- "Abbiamo ottime relazioni nel quadro di varie associazioni, per esempio, i BRICS. C'è l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. Queste non sono delle organizzazioni militari, ma sono nostri alleati, con i quali collaboriamo molto strettamente e avanziamo nelle relazioni”.

- “Procedo dal presupposto che non stiamo andando a fare la guerra con nessuno. Rafforzeremo sicuramente la nostra difesa proprio per la ragione di garantire che nessuno sviluppi il desiderio di essere in guerra con la Russia".

- “Io rispetto la scelta di quei leader politici che hanno rifiutato di partecipare alla celebrazione del Giorno della Vittoria. Alcuni di loro non volevano venire per scelta propria. Ad altri è stato vietato di venire da Washington".

- "La Russia non aspetta altro dall'Ucraina che di essere trattata come un partner paritario e che siano rispettati i russi che vi vivono, con la loro cultura e la loro lingua. È normale che uno stato la veda in questo modo quando si tratta dei propri connazionali. Non vedo altra soluzione alla crisi ucraina che non sia politica. Non faccio differenze tra russi e ucraini, ritengo che siamo un unico popolo, ed è questo il motivo per cui gli aiutiamo come popolo concedendo degli sconti sul gas e sull'energia, comprendendo anche come la loro economia non ce la possa fare diversamente. Non siamo obbligati a farlo, ma ci sembra sensato". 

- "[Per quanto riguarda l’omicidio di Oles Buzina], non è il primo omicidio politico; in Ucraina, c'è una lunga serie di tali omicidi. Nel paese, che aspira ad essere una nazione democratica e cerca l'adesione ad un'Europa democratica, non vengono svolte indagini approfondite sugli omicidi che si stanno verificando al suo interno. Dove sono gli assassini di tutte queste persone? Sembra non essercene nessuno. Nessun killer, nessun mandante. E l’Europa e gli USA preferiscono far finta di non vedere”. 

- “È impossibile equiparare il nazismo allo stalinismo perché i nazisti, apertamente, direttamente e pubblicamente hanno dichiarato di voler sterminare intere etnie – gli Ebrei, gli Zingari e gli Slavi, come obiettivo della loro politica. Anche tenendo conto della bruttezza del regime stalinista, tutte le repressioni, gli esuli di intere nazioni, il regime non si è posto l'obiettivo di sterminare interi popoli. Il tentativo di pareggiarli è assolutamente infondato".

- "Dopo la Seconda Guerra Mondiale, abbiamo cercato di imporre con la forza ai paesi dell'Europa orientale il nostro modello di sviluppo. Non è stata una cosa buona e oggi continua a ritorcersi contro di noi. Gli americani si stanno comportando allo stesso modo, cercando di imporre il loro modello praticamente in tutto il mondo. Vanno anche loro incontro al fallimento”. 


(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fan Club)


INTERVENTO LAVROV


Riportiamo qui di seguito i passaggi più significativi dell'importante intervento tenuto dal Ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, alla "IV Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale" che si è svolta giovedì 16 aprile. 

- “La Russia è sempre guidata da un approccio mentale sobrio e pragmatico, e siamo lontani dal suscitare deliberatamente eventuali stati d'animo allarmistici. Tuttavia, vorrei sottolineare che non bisogna sottovalutare le prospettive di un pericoloso deterioramento della situazione internazionale”.

- “La Russia ha chiesto energicamente che si attuassero seri sforzi affinché nella regione euro-atlantica fosse messo in pratica un principio di sicurezza uguale e indiviso e perché fosse formato uno spazio economico e umanitario comune da Lisbona a Vladivostok. Purtroppo, si sono rifiutati di comprenderci e perfino di ascoltarci. Come risultato, gli eventi sul continente europeo hanno seguito un percorso completamente diverso, negativo”.

- “La miope logica dei vincitori della Guerra Fredda ha prevalso a Washington e in seguito nella NATO. I nostri partner sono caduti in uno stato di euforia suscitato dall’illusione che il mondo occidentale si fosse affermato per sempre sull’“Olimpo” politico ed economico mondiale. Tutto ciò è in contrasto con i fatti, e con i processi oggettivi ed evidenti che riguardano la distribuzione del potere globale e dell'influenza e dell’affermazione della diversità delle culture e delle civiltà, un aspetto chiave del mondo contemporaneo. Pertanto, siamo tutti molti vicini ad un momento in cui, proprio come dopo la Seconda Guerra Mondiale, sarà ancora una volta necessario fare una scelta fatidica tra la cooperazione e i conflitti”.

- “Oggi assistiamo a dei tentativi di fissare delle nuove linee di demarcazione in Europa. Washington utilizza il termine di "Stati in prima linea", con riferimento ai nostri vicini, e afferma che la Russia si trova alle "porte della NATO". Come se fosse la Russia a muoversi verso l'Occidente, e non il contrario, e cioè che la NATO è arrivata fino ai confini russi e vi sta dispiegando una potente infrastruttura militare. Le attrezzature militari americane sono ovunque in Europa, e le navi della marina militare USA si sono sostanzialmente stanziate nel Mar Nero”.

- “Se il programma di difesa missilistico globale americano continua ad essere attuato senza alcun cambiamento, anche se i colloqui sul programma nucleare iraniano stanno facendo progressi, allora i motivi precisi della sua installazione in Europa diventeranno evidenti per tutti. È già chiaro che ci hanno ingannato. Nonostante i colloqui iraniani abbiano raggiunto un notevole successo, i piani della difesa missilistica USA continuano ad espandersi, piuttosto che adattarsi alla situazione”.

- “Ciò che solleva particolare preoccupazione sono i tentativi di esacerbare artificialmente i disaccordi tra i sunniti e gli sciiti e di utilizzare le differenze religiose per raggiungere obiettivi politici, anche attraverso il tentativo di imporre al Consiglio di Sicurezza l’approvazione di un’interferenza esterna”.

- “In Yemen, gli Stati Uniti guardano con favore e incoraggiano direttamente l'operazione di forza condotta dalla coalizione per riportare il presidente in fuga al potere, mentre in Ucraina, al contrario, Washington ha attivamente sostenuto e contribuito ad organizzare un colpo di stato anti-costituzionale”. 

- “Come il presidente russo Vladimir Putin ha osservato, i diktat unilaterali e l'imposizione di modelli esterni portano ad un risultato opposto a quello desiderato: l’escalation invece della risoluzione dei conflitti, il caos crescente invece che stati stabili e sovrani. Risultati significativi e positivi possono essere raggiunti solo attraverso sforzi concertati e "senza alcuna agenda nascosta”.

- “Siamo impegnati a proseguire i nostri sforzi attivi, in collaborazione con i nostri amici e partner, al fine di normalizzare le relazioni internazionali. Rafforzare la stabilità internazionale e regionale è una parte importante dell'agenda della presidenza russa dei BRICS e della SCO. La Russia è aperta al dialogo e alla cooperazione con tutti coloro che sono disposti a collaborare”.

- “Celebrando l'anniversario della Grande Vittoria non stiamo solo pagando un tributo alla prodezza eroica dei soldati che hanno liberato il mondo dalla follia dei nazisti, ma stiamo anche riaffermando la grande importanza delle decisioni storiche che hanno gettato le basi del sistema internazionale del dopoguerra, tra cui, ovviamente, l'ONU”.


(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fan Club)

Vedi anche: il messaggio di saluto ai partecipanti e agli ospiti della "IV Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale" (MCIS) inviato dal presidente Vladimir Putin: https://www.facebook.com/VladimirPutinItalianFanClub1/photos/a.678189362293432.1073741828.678177775627924/717366351709066/?type=1&theater


domenica 12 aprile 2015

MESSAGGIO DI AUGURI PER LA PASQUA ORTODOSSA


Messaggio di auguri per la Pasqua ortodossa
Vladimir Putin ha espresso quest'oggi i suoi auguri ai cristiani ortodossi e a tutti i russi che celebrano la Pasqua.
Il messaggio del presidente riporta, in parte:
"Le celebrazioni pasquali portano gioia e speranza a milioni di credenti, introducendoli alle fonti spirituali e alle tradizioni nazionali. La Chiesa ortodossa russa svolge un ruolo formativo enorme nella conservazione del nostro ricco patrimonio storico e culturale e nel far rivivere i valori morali eterni. Lavora instancabilmente per portare l'unità, per rafforzare i legami familiari e per educare le giovani generazioni nello spirito del patriottismo. Sta dando un grande contributo per risolvere i problemi sociali e per rafforzare la pace interetnica e interreligiosa nel Paese. Tale lavoro multiforme è oggi molto importante e merita profondo rispetto". 
(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fan Club)

PUTIN E LA GIORNATA DEI COSMONAUTI

“Oggi si celebra la 'Giornata dei cosmonauti'. 43 anni fa, un grande evento ha avuto luogo nella storia della civiltà – la prima persona a volare nello spazio.

Gli uomini hanno sognato di viaggiare più vicino alle stelle per lungo tempo. Volevano capire e scoprire il segreto dell'Universo. Il 12 aprile del 1961, quest'Era ha essenzialmente avuto inizio.

Questo giorno è ricordato da tutti i paesi, da tutti i continenti. È una festa generale, perché tutti gli uomini gioiscono insieme per questo evento. Indubbiamente, è stato un trionfo planetario e una gioia per tutto il mondo. E noi, naturalmente, fummo orgogliosi, e ne andiamo ancora abbastanza giustamente fieri, che questa celebrazione, questa svolta per l'umanità, sia stata realizzata dal nostro Paese.

Saremo sempre orgogliosi che il primo uomo nello spazio sia stato un cittadino della nostra Nazione - Yuri Gagarin Alexeyevich. Tutti coloro che hanno contribuito a preparare questo volo, senza esagerazione, hanno dato inizio all’Era spaziale, come ho già detto.

Non molto tempo è passato da allora, ma fermiamoci un attimo a pensare alle altezze raggiunte dall'umanità da quando è iniziata l'esplorazione dello spazio. E, soprattutto, senza quest'attività, non potremmo immaginare la nostra vita e lo sviluppo dei rami alto-tecnologici della manifattura.

Oggi, lo spazio rimane l'orizzonte che, mentre ci muoviamo verso di esso, porta alle scoperte scientifiche, al progresso e a possibilità prima inesplorate.

Fin dall'inizio dell'Era spaziale, siamo stati consapevoli della nostra speciale missione storica. Non abbiamo esplorato lo spazio in un modo puramente tecnologico; nel corso di molti anni, abbiamo avuto un attaccamento spirituale allo spazio. È stato l'oggetto del nostro orgoglio nazionale.

Oggi - stiamo facendo - e dobbiamo fare di tutto per demilitarizzare lo spazio. E trasformarlo in un'arena di cooperazione internazionale, cooperazione fondata sulla fiducia, sul calcolo attento e sulla chiara comprensione di tutti gli interessi nazionali; dobbiamo fare di tutto per assicurare che l'esplorazione spaziale sia di natura esclusivamente pacifica".

Vladimir Putin, 12 aprile '04, discorso tenuto in occasione della “Giornata dei CosmonautI”, la festa russa ed internazionale dedicata all'esplorazione spaziale che si tiene nel giorno in cui Yuri Gagarin compì il primo volo umano nello spazio, il 12 aprile del '61.

http://en.kremlin.ru/events/president/transcripts/22419

(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fan Club)