domenica 26 aprile 2015

DOCUMENTARIO ROSSIYA 1TV


Questa sera sarà trasmesso dal canale Rossiya-1 TV un documentario dedicato al 15° anniversario dell'arrivo al potere di Vladimir Putin. Il documentario si basa su una lunga intervista fatta da Vladimir Solovyov e ripercorre i 15 anni di vita politica del presidente attraverso immagini e filmati inediti. Il portavoce presidenziale Dmitry Peskov ha definito il documentario come "impressionante". Riportiamo alcune anticipazioni dell'intervista del presidente contenute nel documentario:

- "Nel 1999 e nel 2000, il calo naturale della popolazione è stato di 929 mila persone, vale a dire circa un milione. Se avessimo continuato a perdere un milione di persone all'anno, la Russia avrebbe gradualmente cessato di esistere. Non abbiamo solo stabilizzato la situazione, ma l'abbiamo cambiata. Per due anni consecutivi abbiamo avuto una crescita naturale della popolazione. Nessuno credeva che questo fosse possibile".

- "Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, la Russia ha sperato che l'Occidente avrebbe trattato il Paese in modo diverso. Ci sono però anche interessi geopolitici che non sono collegati alle ideologie. I nostri partner avrebbero dovuto tener conto del fatto che un paese come la Russia ha, e non può permettersi di non avere, i suoi interessi geopolitici, e che era necessario cercare di trovare un equilibrio e soluzioni reciprocamente accettabili, trattandosi con rispetto reciproco".

- «Alla fine degli anni ‘90 gli oligarchi sono venuti nel mio ufficio, si sono seduti di fronte a me e mi hanno detto: “Capisci che non sarai mai il vero presidente?”. “Vedremo”, gli ho risposto». 

- "Se non avessimo avuto il complesso militare-industriale e l'esercito, non saremmo stati in grado di superare tutti i problemi connessi con la lotta contro il terrorismo internazionale. Anche nei momenti più difficili per la nostra economia, nei primi anni 2000, non abbiamo solo tenuto insieme un esercito di un totale di 1.300.000 persone, ma anche 50.000 unità pronte al combattimento”. 

- "I cosiddetti governanti, le élite politiche ed economiche dei paesi occidentali ci amano solo quando siamo poveri e supplicanti con la mano tesa. Non appena cominciamo a parlare dei nostri interessi, ci percepiscono come rivali geopolitici".

- "Direi che in generale ... tutto quello che abbiamo fatto mi fa sentire più o meno soddisfatto. Soprattutto se si tiene conto delle nostre condizioni di partenza. Beh, cominciamo con il paese, abbiamo mantenuto la sua integrità e il PIL è duplicato".

- "Le sanzioni sono un tentativo di contenere la Russia. Vediamo questi tentativi durante tutta la storia della Russia dall'era zarista. Questo tentativo di contenere la Russia è conosciuto da un po', da secoli. Non c'è nulla di nuovo in questo. Non dobbiamo preoccuparci".

- "Sono profondamente convinto che non abbiamo violato nessuna regola del gioco. Quando dico le regole del gioco, voglio dire, prima di tutto, il diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite e tutto ciò che le è collegata. Questo in riferimento alle nostre relazioni con l'Ucraina, alla situazione in Crimea, ai nostri sforzi per quanto riguarda la lotta contro il terrorismo internazionale in altre regioni del mondo".

- “Per la Crimea credo che abbiamo fatto la cosa giusta, e non mi pento di nulla".

- “A proposito della Crimea dissi ai leader occidentali che le persone erano per noi una questione vitale, che non sapevo quali interessi stessero proteggendo e che noi avremmo difeso i nostri interessi fino alla fine. E questa è una cosa estremamente importante”. 

- "Qualcuno negli Stati Uniti, in particolare nelle agenzie di intelligence dei paesi occidentali, ha evidentemente pensato che se qualcuno agiva con il fine di destabilizzare il principale rivale geopolitico – che, come capiamo ora, loro consideravano essere la Russia - questa mossa andava bene. Si è scoperto che ciò era sbagliato".

- "Assolutamente no, non si dovrebbe nemmeno mai provare ad usare i terroristi per risolvere i propri obiettivi politici di breve termine o quelli geopolitici. Perché se li sostenete in un posto, loro solleveranno le loro teste in un altro, e colpiranno certamente coloro che gli avevano supportati ieri”. 

- "Una volta, i nostri servizi di intelligence registrarono contatti diretti tra i militanti del Caucaso del Nord e i rappresentanti delle agenzie di intelligence degli Stati Uniti in Azerbaigian".


(Traduzione del Vladimir V. Putin Italian Fun Club)