venerdì 27 marzo 2015

15 ANNI DI PUTIN

n 15 anni di Putin è decuplicato il PIL russo

Uno dei personaggi senza dubbio più discussi al momento nel mondo è il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. E’ raro trovare in Occidente grandi giornali che lo difendano, infatti, da “destra” a “sinistra” la stragrande maggioranza dei gruppi editoriali e dei partiti politici si unisce mediaticamente e politicamente alla crociata anti-russa portata avanti prima di tutto dalla NATO e dunque dal paese guida di questa alleanza militare, ossia gli Usa.

Inutile dire che negli Stati Uniti non vi sono formazioni politiche rilevanti che non condannino a priori l’operato del Presidente russo. Come potrebbe essere diverso in Europa occidentale, occupata militarmente da settant’anni dall’esercito degli Stati Uniti d’America (solo l’Italia ha nel proprio territorio 114 basi militari statunitensi, di cui due con 50 testate nucleari l’una; senza contare il Muos, sistema di controllo satellitare di droni utilizzati per il mantenimento del dominio mondiale a stelle e strisce)?

Fatta eccezione per alcuni gruppi politici di estrema sinistra e di estrema destra che sostengono il leader russo, e fatta eccezione per Silvio Berlusconi, che tra le tante e controverse vicende che lo riguardano ha senz’altro il merito di aver curato gli interessi nazionali italiani nei rapporti con la Russia e col suo Presidente, tutto il resto del panorama politico italiano, in primis gli attuali partiti di governo, conduce una disastrosa campagna anti-russa, concretizzatasi anche nell’appoggio al regime golpista di Kiev, autore di crimini contro l’umanità verso le popolazioni russofone della Novorossija.

È estremamente simpatico vedere il Presidente americano Obama accusare ripetutamente Putin di essere un dittatore autoritario, come altrettanto simpatiche risultano queste dichiarazioni quando provengono dai vertici dell’Unione Europea.

Obama in questi anni ha distrutto la Libia con i bombardamenti NATO e sostenendo i cugini libici dell’ISIS, li ha armati anche in Siria contro il regime di Bashar Al Assad, ha organizzato il golpe filo-americano di Kiev dando il via ad una guerra spaventosa contro la Russia da parte della junta di Kiev (guerra descritta come “invasione russa” dai deliranti media occidentali, senza uno straccio di prova), è presidente di un paese in cui ci sono circa 60 milioni di poveri ed in cui la sanità è a pagamento (a differenza della “dittatoriale” Russia), le truppe del suo paese sono dislocate in decine di paesi di tutto il mondo e la spesa militare americana è la voce maggiore delle spese pubbliche dello Stato americano.

Per quanto riguarda l’Unione Europea, è ormai cosa nota in Occidente che le sue politiche di austerità hanno causato danni giganteschi a paesi mediterranei come la Spagna, l’Italia, la Grecia (letteralmente distrutta) ed il Portogallo, come del resto anche in Francia, dove il primo partito con oltre il 25% dei voti è proprio quello anti europeista e filo russo della Le Pen. Come è cosa nota che la Commissione Europea non è eletta dal popolo in nessuna forma, e che l’unico organo eletto dai popoli europei è il Parlamento Europeo, che, però, non ha alcun potere decisionale. Quanti di voi conoscono Herman Van Rompuy? Pochi. Quanti di voi l’hanno votato? Nessuno. Eppure detiene un immenso potere all’interno della Ue, senza nemmeno uno straccio di voto popolare. Ed i suoi tecnocrati si permettono di dare del “dittatore” ad un leader che ha vinto ininterrottamente le elezioni da 15 anni, le prime nel 2000 col 52% di voti, senza essere al governo e quindi senza avere alcuna possibilità di organizzare brogli, al di là della propaganda occidentale.

Analizziamo invece i 15 anni di Putin dal punto di vista economico, così forse capiremo i perchè di tanto attaccamento del popolo russo al suo leader.

(…) I numeri, che si riferiscono al periodo 1999-2013 (in attesa di quelli del 2014), parlano chiaro: il Pil è passato da 195 miliardi di dollari a 2.113, il pil pro-capite da 1.320 a 14.800 dollari, le riserve valutarie e aurifere da 12,6 a 511 miliardi di dollari, il debito pubblico dal 78% del Pil all’8%, le pensioni da una media di 499 rubli a 10.000, mentre gli stipendi da 1.522 rubli a 29.940.

Mentre il sistema bancario occidentale crolla sulle spalle dei contribuenti, colui che viene descritto come un “dittatore” sta difendendo e salvando il suo paese. Sono i dati che parlano, ed agli occidentali non rimane che appellarsi alla contrarietà di Putin verso i matrimoni gay o blaterare di invasione russa in Ucraina, quando è l’Ucraina ad aver invaso le libere repubbliche di Donetsk e Lugansk, diventate indipendenti con liberi referendum nel Maggio dell’anno scorso.

Questi maestri di libertà (americana) tacciono però se in Arabia Saudita, fraterna amica degli Usa e partner strategico americano in Medio Oriente per il petrolio, gli omosessuali vengono condannati a morte o se questo paese, che finanzia da anni l’ISIS ed Al Qaeda (vi sono decine di report di giornalisti di tutto il mondo in materia facilmente reperibili dal web), invade senza alcuna autorizzazione da parte della Comunità Internazionale lo Yemen, com’è avvenuto proprio ieri. Lì il colpo di stato non è stato filo-occidentale, come in Ucraina l’anno scorso, ma filo-iraniano. Dunque per l’Occidente ben venga un’invasione saudita contro gli alleati dell’eterno nemico iraniano, colpevole, come la Russia di Putin, di difendere la propria sovranità dall’usura bancaria e delle bombe democratiche della NATO che tante sofferenze hanno inferto a libici, siriani, iraqueni, afghani, serbi…ed europei.

Pasquale Andrea Calapso

http://blogautsicilia.com/2015/03/27/in-15-anni-di-putin-e-decuplicato-il-pil-russo/