mercoledì 25 febbraio 2015

Cinque ragioni per cui le persone di sinistra dovrebbero difendere la Russia





1. OPPORSI A STATI UNITI-NATO.

Chiunque si descriva come “di sinistra” dovrebbe mettere immediatamente in questione la propria posizione quando si trova dalla stessa parte di Washington e della NATO su questioni di politica estera, guerra e pace. La Russia si è costantemente (e con un comportamento sempre più deciso negli ultimi anni) opposta ai piani dell'Impero nei vari angoli del globo.

In Siria, la Russia (con la Cina al suo seguito) è divenuta punto di riferimento a livello globlale nella resistenza ai piani di Stati Uniti – NATO – Israele – GCC (Gulf Cooperation Council, ndr.) che ha distrutto le vite di centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti. Esercitando il suo potere di veto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Russia ha prevenuto una guerra guidata dagli Stati Uniti in Siria per almeno due volte, ogni volta fornendo importanti informazioni di intelligence che gettavano dubbi sulla versione statunitense che convenientemente incolpava Assad per ogni singola atrocità di quella guerra voluta dagli stranieri nel proprio paese.

In Ucraina, la Russia ha effetivamente posto fine all'espansione Nato verso est, marcando una linea rossa e dimostrando al mondo che le economie “non-occidentali” in via di sviluppo, un tempo servili, non saranno tramutate in semplici soggetti soggiogati dai capricci dei brokers di Washington, Londra e Wall Street. Per di più, la reazione russa nei confronti di un colpo di stato in Ucraina, veicolato dagli Stati Uniti, ed il loro successivo supporto ai ribelli di Donetsk e Lugansk, ha dimostrato al mondo che il debole potere occidentale non è una sorta di forza inesorabile, ma piuttosto un'attenta arma politica manipolata che può essere smussata da una sufficiente pianificazione e resistenza popolare.

2. BRICS, SCO E MULTIPOLARISMO.

La Russia è, assieme alla Cina, la forza che spinge alle spalle della classe dirigente e per il continuo sviluppo, di un forum internazionale “non-occidentale” come il gruppo dei BRICS, la Shanghai Cooperation Organization, l'Unione Economica Eurasiatica ed una manciata di altre istituzioni. Queste piattaforme di cooperazione internazionale hanno un'importante caratteristica in comune: non sono dominate dagli Stati Uniti.

Dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica, quasi tutte le maggiori istituzioni internazionali sono state, in un modo o nell'altro, dominate dagli Stati Uniti. Dalla propria politica egemone nelle Nazioni Unite, fino a far leva sul dominio sul FMI (Fondo Monetario Internazionale), Banca Mondiale ed altre istituzioni finanziarie, compresa la capacità militare a livello globale della NATO e simili, gli Stati Uniti hanno interpretano il ruolo di giudice, giuria e boia. In effetti, questo può essere riassunto come un'egemonia globale americana. Messa in maniera leggermente più tradizionale, anche se non meno accurata, in terminologia sinistroide, questo può essere chiamato Imperialismo Americano.

Ma allora perchè nessuno che creda fermamente nella politica, nella morale e nella bancarotta etica dell'imperialismo statunitense, non vuole supportare le forze globali emergenti nel combatterla? Apparentemente sono “senza cervello” coloro che credono che l'egemonia americana ed il suo imperialismo siano una delle piaghe del pianeta e che dovrebbe essere promossa qualsiasi forza che riesca a controbilanciare tali mali. Ed ancora alcuni sinistroidi sono convinti che la Russia oggi non sia migliore o peggiore degli Stati Uniti, ma semplicemente rivale. Certamente, questa sorta di analisi contro-storica è ridicola, se non pericolosa. Considerando che l'impronta militare Americana attorno al globo è praticamente ovunque, la sua influenza ed il suo potere si sono manifestate in miriadi di modi, le sue guerre senza fine, etc.. soltanto un pazzo potrebbe fare un tale paragone con tono deciso e prentendere di essere preso sul serio.

3. OPPOSIZIONE ALLA TERAPIA DELLO SHOCK E DEL CAPITALISMO DISASTROSO.

Una della preoccupazioni principali di molte persone di sinistra è stata quella di opporsi ai due "mali gemelli" del FMI: la "Shock Therapy" e "il capitalismo disastroso", entrambi parti fondamentali di ciò che conosciamo come “Consenso di Washington”. Questi fenomeni includono la privatizzazione e la vendita come rottami delle istituzioni, una volta che sono entrate nel collasso politico/economico mentre, simultaneamente, richiedono una “liberalizzazione economica”, che altro non è se non un termine in codice che sta per austerità da un lato e saccheggio dall'altro. Tali politiche possono solamente essere implementate in tempi di profonda crisi o vicini al collasso totale, sia per motivi politici-economici che per disastri naturali. E' stato fatto innumerevoli volte, dal Cile nel 1973 a New Orleans dopo l'uragano Katrina, fino ad oggi ad Haiti.

Comunque, il più infame, e significativo a livello globale, esempio di questa terapia dello shock e capitalismo disastroso è avvenuto in Russia negli anni 90. Là, le istituzioni della vecchia potenza furono svestite dei loro più preziosi componenti e venduti sul mercato mondiale, in primis agli investitori europei ed americani attraverso intermediari di una classe parassita che è nota come “oligarchi russi”. Questa formazione che riguarda una nuova elite di capitalisti che si erge sulle rovine di una nazione ex-socialista (il grado con il quale l'Unione Sovietica è stata veramente socialista non sarà messo in discussione qua) è il modello tipico per capire come funzioni questo capitalismo disastroso. Quelli di sinistra che in apparenza si opposero alle politiche simili in Sud America ed altrove, hanno convenientemente dimenticato la dura strada che la Russia ha dovuto percorrere per riconquistare la sua rilevanza mondiale.

Il loro ragionamento li porta a pensare che una serie di oligarchi siano stati sostituiti da altri guidati dal presidente Putin. Naturalmente, convenientemente trascurano la parte della ri-nazionalizzazione di certe industrie vitali, che hanno rimesso in moto l'economia russa, innalzando il tenore di vita dalla deplorevole condizione dei primi anni 90, migliorato le infrastrutture, i servizi medici e così via. Tutte queste cose, dovete sapere, le condizioni materiali della vita di milioni di persone, in qualche modo sono diventate irrilevanti messe a confronto con un'ortodossia apparentemente moribonda.

4. SECONDA GUERRA MONDIALE E DIFESA DELLA MEMORIA STORICA.

Sin dalla fine dell'Unione Sovietica, molte fazioni di destra, reazionarie e spesso fasciste, sono emerse nell'ex blocco sovietico. Questi movimenti, lontani dal perseguire “valori conservatori” in qualche modo riconoscibili all'occidente, hanno piuttosto radicato le loro politiche in un veemente odio verso l'Unione Sovietica/Russia ed il comunismo in generale. Il loro odio non è comunque l'effetto di una ricerca di motivazioni storiche, ma piuttosto in un viscido tentativo di riscrivere la storia, ritraendo se stessi e gli antecedenti fascisti come “patrioti in lotta contro il Bolscevismo”.

L'occultamento della storia è stato vigorosamente promosso dagli Stati Uniti e da molti suoi leccapiedi europei i quali, per ragioni politiche, vogliono che il racconto della storia venga riscritto in tal modo da equiparare il comunismo sovietico al fascismo/nazismo. Non ci vuole molto per intuire i piani dietro a questo comportamento. Facendo un simile paragone, gli Stati Uniti sono così in grado di presentare sé stessi come il più grande eroe del ventesimo secolo, avendo sconfitto i “mali gemelli”, ossia fascismo e comunismo. Certamente, questa montatura storica è quella che viene fatta passare per verità ai nostri giorni in occidente.

Forse questi piani, compresi da molti nella vera sinistra, seppur sempre più dimenticati dalla "sinistra del ventunesimo secolo", vanno ben oltre l'apparente supporto illimitato che l'occidente fornisce all'Ucraina dove, proprio più di 70 anni fa, i fascisti fronteggiarono i Sovietici/Russi. Certamente, dovremo ricordare che all'Ucraina nazista, seguace del degenerato collaboratore Bandera, non importa che la Russia sia comunista, per loro sono i “Moscoviti” (dispregiativo termine per i russi) che devono essere epurati dalla nazione. E' questo odio cieco per la Russia che gli Stati Uniti apprezzano, tanto che è la principale ragione per cui sono descritti come “nazionalisti” e non come nazisti.

Anche l'Olocasto è essenziale per la storia. Il settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz per opera dell'Armata Rossa è stato appena celebrato, ma forse è fondamentale determinare quanto della storia è stato cancellato. Dopotutto, sono stati i sovietici a liberare la maggior parte dei campi di sterminio, incluso Auschwitz, e dopo 70 anni la Russia non è stata invitata a commemorare l'evento. Negli stati baltici, come in Ucraina, senti parlare di monumenti che commemorano gli “eroi” che “combatterono contro il comunismo”. Ma chi sono questi eroi? E quando hanno “combattuto il comunismo?” Questa parte è stata convenientemente lasciata fuori dalla storia, affinchè il velo storico di amnesia sia alzato per scoprire che questi monumenti sono ai Nazi e ad altri fascisti.

Così, questi monumenti ai perpretratori e ai partecipanti al peggior genocidio della storia, quello che intendeva epurare ebrei, omosessuali, handicappati mentali ed altri “indesiderati” dalla faccia della terra. In città come Lviv, l'esistenza stessa dell'olocausto viene respinta. Non ci fu alcuna retata di ebrei per le strade. Non ci furono saluti ai nazisti invasori. Non ci fu collaborazione. O così vorrebbero farci credere. E Stati Uniti ed Europa permettono che questa versione si inasprisca, come un infezione che si propaga per tutto il corpo dell'Europa politica.

Solo la Russia sta contrastando questa ri-scrittura della storia, ricordando a tutti che la “Grande Guerra Patriottica” fu la salvezza dell'Europa, la salvezza di milioni di ebrei, la salvezza della libertà. Questo si scontra con la Russofobia, creando una sorta di dissonanza cognitiva che sta diventando troppo intensa oggigiorno.

5. SUPPORTO POLITICO PER LE VITTIME DELL'IMPERIALISMO AMERICANO.

C'è un'innegabile tendenza che si sta manifestando, vale a dire che i paesi assaliti dall'Impero ora hanno un amico, anche solo per convenienza politica, in Russia. Dal momento che Mosca è divenuta più risoluta in politica estera, ha sempre più iniziato ad ergersi come paladina delle nazioni sotto attacco. Così, la Russia è stata il solo potere (con la Cina al suo seguito) a bloccare le aggressioni Usa in Siria. La Russia ha teso una mano amica alla Nord Corea. La Russia ha mantenuto rapporti amichevoli con Venezuela, Bolivia, Nicaragua ed Ecuador. La Russia ha continuato ad espandere una cooperazione militare, politica ed economica con l'Iran. Questi non sono sviluppi insignificanti perché rappresentano una crescente consapevolezza in Mosca ed in tutto il mondo che la Russia desidera porsi come contrappeso all'egemonia americana ed alle sue ambizioni geopolitiche.
Certamente, la Russia ha ragioni personali per fare ciò, come tutti gli stati prendono le proprie decisioni politiche. Comunque, è ugualmente vero che la Russia vede sempre più il prorpio ruolo come difensore dei paesi vittime di Usa-NATO-UE.

L'importanza di questo comportamento deciso nel difendere tali Stati è probabilmente meglio illustrato da un esempio negativo: la Libia. Nel 2011 la Russia, sotto il presidente Medvedev, scelse di non porre il veto alla risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza che autorizzava una “no fly zone” sulla Libia che, senza alcuna sorpresa, fu immediatamnte trasformata in una vera e propria autorizzazione alla guerra. Il rifiuto della Russia al veto – decisione che Medvedev ha ammesso essere stata sbagliata – è una delle principali ragioni per cui gli Usa-NATO furono in grado di muovere guerra contro la Libia, rovesciare Gheddafi, piombare una nazione nel caos e destabilizzare l'intera regione. Se la Russia avesse posto il veto e non ci fosse stata alcuna risoluzione? Lo stato libico esisterebbe ancora piuttosto che esserci il caotico stato che c'è oggi? Tutte quelle armi letali sarebbero cadute nelle mani di Al-Quaeda nel Maghreb islamico (AQUIM), Boko Haram ed altri gruppi terroristici? Il Nord Africa sarebbe tutt'oggi pericoloso? Le risposte sono spiacevolmente ovvie.

La Russia è vitale nel mantenere la stabilità e una sembianza di resistenza all'Impero occidentale. Le decise e forti risposte ad Europa ed America dimostrano che probabilmente, finalmente, l'elite politica russa sta iniziando a realizzarlo. Forse hanno finalmente capito che piuttosto di diventare melensi nei confronti dei “partners occidentali” e cercare in ogni modo di integrarsi in un sistema filo-occidentale, devono colpire per conto proprio, lasciare la propria scia, e mostrare un pò di spina dorsale agli Stati Uniti.

Se è vero che l'elite politica russa ha finalmente compreso la propria importanza globale, il mondo ne beneficierà. Con la speranza che pure qualche sedicente sinistroide se ne renda conto. In caso contrario, dovrebbero smettere di chiamarsi anti-imperialisti, e piuttosto ammettere ciò che veramente sono.... il fianco sinistro dell'impero.

Eric Draitser, 20.02.2015